Ipertermia

Ipertermia, di che cosa si tratta?
Il termine ipertermia in medicina può avere diversi significati sia come malattia che come terapia. L’Ipertermia a cui ci riferiamo in questa sede è una terapia fisica, una particolare terapia col calore che si inserisce con grande efficacia nel percorso di cura e riabilitazione di numerosi tipi di danno a carico dell’apparato muscoloscheletrico (muscoli, tendini, legamenti, ossa, altri tessuti ad essi correlati e strutture composte come le articolazioni) non gravissimi ma più o meno dolorosi e spesso invalidanti.

Il campo di applicazione dell'Ipertermia va dalla traumatologia sportiva alle degenerazioni da invecchiamento, come dire: contratture, lesioni muscolari, tendiniti, ematomi, danni da sovraccarico, dolori post-traumatici, artrosi, solo per fare qualche esempio; e se vogliamo scendere ancor più in dettaglio col linguaggio di tutti i giorni: la pedata o la gomitata ricevuta da un avversario in campo, lo “strappo” per aver voluto strafare, il gomito del tennista, il mal di schiena, la “cervicale”, dolori vari rimasti ad esempio dopo un incidente, una “storta” a una caviglia, articolazioni doloranti per l’artrosi che colpisce più o meno tutti dopo una certa età, e così via.
I trattamenti si possono ricevere presso i centri dotati della strumentazione necessaria, dove è anche possibile incontrarsi con uno specialista che suggerisce tutto il percorso riabilitativo e stabilisce l'idoneità o meno di impiegare l'Ipertermia caso per caso.

L'Ipertermia è una terapia che funziona "per davvero", non si presta al "fai da te".
In molti casi gli apparecchi vengono direttamente acquistati per proprio uso da particolari enti, come molte importanti squadre di calcio italiane e straniere e numerose altre società sportive.

 

E’ noto che il calore è un principio terapeutico che funziona bene in moltissime patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, ma i risultati sono talvolta buoni, talvolta deludenti a causa del modo approssimativo e inefficace con cui spesso viene applicato.

Per superare questo limite si ricorre all’Ipertermia che è appunto una tecnica che produce una deposizione di calore più rigorosa e più efficace di quanto ottenibile con le altre tecniche di termoterapia.

 

In termini un po' più da addetti ai lavori si usa dire che "l’Ipertermia fisioterapica è quella termoterapia che riesce a trattare i tessuti interessati operando nello stretto intervallo di temperatura in cui il calore ha effettivo potere terapeutico ai fini della riabilitazione fisica".

Inoltre l'ipertermia permette una consistente riduzione della dose di alcuni farmaci, come quelli antiinfiammatori ed antidolorifici con conseguente riduzione degli effetti collaterali.

Spesso ha dato risultati soddisfacenti dove tutti gli altri mezzi avevano deluso, anche se, ovviamente, non può funzionare su tutto.

L'intervallo di temperatura in cui il calore ha potenzialità terapeutiche è compreso fra 38 e 45,5°C, ma è fra 41 e 45,5°Csi usa il termine ipertermia.

Se si aggiunge che oltre i 45°C comincia il rischio di causare danni superiori ai benefici, e che l’organismo tenta di riabbassare la temperatura ai valori normali aumentando il flusso di sangue nel volume riscaldato, si intuisce facilmente quale delicatissimo “braccio di ferro” si viene a stabilire fra l’apparecchio che induce l’ipertermia e i tessuti sottoposti al trattamento, e quanto sia importante avere il costante controllo della temperatura in tutti i punti interessati.

D’altra parte proprio il maggiore afflusso di sangue (iperemia), tanto più alto quanto più alta è la temperatura, è uno dei fattori fondamentali che stimolano le capacità di “autoriparazione“ dell’organismo, e quindi è essenziale riuscire a indurlo nella misura ottimale caso per caso.

Negli altri tipi di termoterapia si è ben lontani dal raggiungere questi obiettivi, spesso il problema non viene neanche posto. Ed è questo che fa la differenza.

Indicazioni:

muscolari:

Contratture

Contusioni

Elongazioni

Lesioni di I° grado

Lesioni di II° grado

Tendine:

Miositi

Tendiniti

Peritendiniti: dell'achilleo; del rotuleo; della cuffia dei rotatori ; del capo lungo del bicipite brachiale

Tenosinoviti

morbo di De Quervain

sindrome di Dupuytren

Tendinopatie inserzionali

epicondilite

epitrocleite

sindrome degli Ischio-crurali

sindrome Retto-adduttoria (pubalgia)

Tendinosi

osteo-cartilaginee:

borse sierosee fasce

Contusioni

Distorsioni

Elongazioni

Artrosi

gonartrosi

lombartrosi

cervicoartrosi

coxartrosi

rizoartrosi

Periostiti Fratture da stress

Esiti di Fratture

Sesamoiditi

Borsiti

cisti di Baker

borsite sub-acromio-deltoidea

borsite oleocranica

borsite patellare

Fasciti

fascite Plantare

Neurali:

Neuromi

neuroma plantare

metatarsalgia di Morton

Sindromi canalicolari

tunnel Carpale

tunnel Tarsale

Richiedi di conoscere il centro più vicino a casa tua dove viene effettuata questa terapia.